Distonia e principio di costanza

Dall'esperienza specifica sulla terapia catartica deriva il postulato di Freud chiamato principio di costanza: "La funzione dell'apparato psichico sta nello scaricare le eccitazioni per mantenerle al livello più basso."

L'ipnosi dinamica per esempio fa ampio uso di questo principio generando scientemente distonia (sovraccarico emotivo) per motivare l'individuo ad agire al fine di scaricare la tensione energetica accumulata e ristabilire così la costanza interna. Le tecniche comunicative di tipo ansiogeno tendono a porre l'operatore in posizione up rispetto al soggetto e ad abbassare i suoi meccanismi di difesa.

Ne parlavano anche Freud e Breuer riferendosi agli stati ipnoidi capaci di determinare un vuoto di potere logico e analitico durante il quale una suggestione o un comando poteva agevolmente insinuarsi nella mente nel soggetto.

Mastronardi spiega molto bene questo concetto nel suo libro sulle strategie della comunicazione umana (Franco Angeli, 1998 Milano):

"[...] tutte le situazioni, anche di colloquio che creano tensione, e producono quindi una sollecitazione emozionale, determinano in ultima analisi una disorganizzazione dei parametri neurofisiologici standard del soggetto, che condiziona quindi la conseguente necessità di ripristinare la precedente omeostasi. Quest'ultima viene a concretizzarsi, allorquando il soggetto realizza quanto viene richiesto dall'interlocutore, accettando così le prescrizioni dello stesso, le eventuali sue interpretazioni, e finanche la pima idea che gli passi per la mente, e che in quel momento gli sembra l'uinca in grado di fugare il suo stesso stato emozionale.

Ovviamente in fase di interazione operatore-soggetto, se quest'ultimo supera il proprio "indice di tolleranza emozionale" a causa di manovre abnormemente penalizzanti da parte dell'interlocutore o del terapeuta, ne è conseguenza l'interruzione del "rapport" e quindi il non aderire alle richieste effettuategli." (p. 126)

Ciò viene insegnato anche nell'ipnosi dinamica quando si avverte di non superare l'indice di tolleranza entro cui è possibile inviare delle microstimolazioni pena il corto circuito ossia l'interruzione del rapporto ipnotico e l'attivazione di un comportamento nevrotico o aggressivo nell’interlocutore come unica possibilità per scaricare la tensione accumulata.

Per microstimolazioni si intende comunicazioni analogiche penalizzanti tramite la paralinguistica, la prossemica, la cinesica, la digitale e l’uso di simbolismi sessuali.

Nell’ipnosi dinamica per esempio, l'operatore non permette al soggetto alcun scarico tensionale ponendolo nella posizione ortostatica. L'operatore passa quindi alla comunicazione non verbale (prossemica, paraverbale, cinesica, digitale) con l'istanza analogica (l'istanza emotiva) dell'individuo al fine di conquistarsi il "potenziale di fascinazione" che verrà speso in seguito, al momento della richiesta comportamentale. Poiché il "servizio analogico" è subliminale (è indirizzato solamente ai ricettori emozionali) aggira efficacemente l'istanza cosciente. L'operatore stimolando e sollecitando delle proiezioni simboliche a livello inconscio si trasforma in una fonte di stimolazione e assurge dunque alla condizione di simbolo con potenziale ipnotico cioè di coinvolgimento (questa fase è denominata: flash subliminale). Il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico consente all'operatore di venire identificato dall'Io razionale come simbolo stimolante. L'istanza logica avvertirà il bisogno di realizzare quanto richiesto (in seguito alla posizione ortostatica nessun'altra forma di scarico tensionale è possibile) nel tentativo di liberarsi dalla tensione accumulata e di destabilizzare l'ipnotizzatore ("ok faccio ciò che vuoi ma adesso lasciami stare" oppure si risponde in modo paradossale "non sono io a farlo"). Se il soggetto realizza la fenomenologia richiesta, l'operatore piuttosto che venir destabilizzato acquisisce maggiore potenziale con la ratifica della trance:"Vedi, i tuoi piedi sono bloccati".

Ricapitolando:

Fase 1: Fase induttiva.

Comunicazione non verbale direttamente con l'inconscio, ciò stimola i meccanismi di proiezione (investitura libidica della fonte di stimolazione) e incorporazione (assunzione all'interno di sé del simbolo che si è andato formando grazie alla proiezione).

Tale meccanismo da modo di rendere conto del meccanismo di infertizzazione che nell'esoterismo veniva chiamato incantesimo o forma pensiero.

"Infertizzarsi vuol dire anche caricarsi di desiderio attraverso pensieri, riflessioni esposizioni concernenti l'oggetto del desiderio o la causa scatenante di un problema (i simboli)". (Stefano Benemeglio, La comunicazione al di là della parola, CID-CNV Edizioni, Roma, p. 280)
Questo fenomeno può essere potenziato dai rituali collettivi dove l'emotività può essere amplificata a livelli abnormi e si può fare affidamento alla riprova sociale con i soggetti più resistenti.

Fase 2: Flash ipnotico.

L'Io razionale avverte l'esigenza di scaricare la tensione per ristabilire l'omeostasi del sistema. Può farlo solamente gratificando la richiesta dell'operatore. In tal modo crede di destabilizzare il potenziale ipnotico. Ragionamento: "Ok. Io ti gratifico per poter far cadere il tuo interesse a stimolare ulteriormente il mio inconscio". Ragionamento fallace perché la prima gratificazione avvia un campo affermativo positivo a cui l'Io razionale sarà vincolato secondo la legge di coerenza.

Se la procedura è andata a buon fine il soggetto avvertirà l'esigenza di realizzare quanto richiesto al fine di scaricare la tensione accumulata.

 

 

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