Ricerche
scientifiche Un neurochirurgo, Philip Vogel per limitare la gravità di alcune forme di epilessia praticava una "commisurectomia", separava cioè tra di loro i due emisferi attraverso il taglio del corpo calloso. In tal modo non era più possibile uno scambio di informazioni. Dopo loperazione, si accorse che i due emisferi funzionavano in modo autonomo ed erano caratterizzati da abilità differenti: "Nellesperimento-tipo effettuato da Sperry, uninformazione scritta era proiettata su una parte del campo visivo connesso esclusivamente con lemisfero sinistro o destro; utilizzando questo artificio, poiché i due emisferi erano separati, si poteva far pervenire linformazione scritta soltanto allemisfero sinistro o destro. Nel primo caso (informazione scritta che perviene soltanto allemisfero sinistro) il soggetto era in grado di riferire ciò che aveva letto, in quanto i centri del linguaggio sono localizzati sullemisfero sinistro; nel secondo caso (informazione che perviene soltanto allemisfero destro) il soggetto "vedeva" il messaggio scritto ma non era in grado di riferire ciò che aveva osservato." (Alberto Oliverio, Esplorare la mente, p. 45) Ciò
vuol dire che il campo visivo di destra si connette allemisfero
sinistro del cervello e viceversa. Questo principio vale anche per il
controllo del corpo, perché ogni emisfero controlla la parte controlaterale
(opposta) del corpo: "Concludendo unindagine su di un paziente operato di commisurotomia, Gerschwind constatò che era in grado di nominare correttamente un oggetto (per esempio forbici, cucchiaio, fermaglio) se glielo si dava da toccare senza che lo potesse vedere con la mano destra (corrispondente allemisfero sinistro), mentre si sbagliava nel nominare un oggetto se lo poteva toccare solo con la mano sinistra (dunque prevalentemente legata allemisfero destro). Risultava però che egli, malgrado la denominazione errata, aveva riconosciuto esattamente loggetto, poiché in primo luogo lo maneggiava correttamente, in secondo luogo, se richiesto, riusciva a sceglierlo [...] era persino in grado di disegnarlo con la mano sisintra." (Paul Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, 1997 Milano, p. 36) Ciò che vale per il senso della vista e per il tatto vale anche per altri sensi come lodorato e ludito: "Se delle percezioni olfattive vengono portate allemisfero non dominante attraverso la narice sinistra, la persona esaminata non è in grado di nominarle, spesso però può indicare se si tratta di odori gradevoli o sgradevoli. Può perfino sbuffare, reagire ad un odore particolarmente ripugnante con manifestazioni i disgusto o con esclamazioni come "puah!", ma non è in grado di indicare se si tratti di aglio, formaggio o marciume." (Paul Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, 1997 Milano, p. 38)
Anche per quanto riguarda il linguaggio è stato verificato che danni a certe aree del lobo temporale sinistro possono condurre allafasia mentre danni al lobo temporale destro compromettono altre capacità come le capacità spaziali. Pazienti che
hanno subito una lesione allemisfero destro hanno una voce "monotona
e inespressiva, dato che non riescono a percepire il tono di una frase
(affermativa o interrogativa), né a ripetere tale frase cambiando
intonazione." (Francesco Belli, Felix Sagrillo, Qualè
Takete? Qualè Maluma?. Le straordinarie potenzialità
persuasive di una nuova disciplina: la psicolinguistica applicata alla
comunicazione, Franco Angeli, 2000 Milano, p. 43) Ricapitolando.
La peculiarità che caratterizza lemisfero destro è lolismo, il riconoscimento di una totalità a partire da un dettaglio essenziale. Così è sopratutto grazie allemisfero destro che siamo in grado di riconoscere una persona solo da un piccolo particolare significativo, oppure di riconoscere una sinfonia da una sola battuta o di evocare emozioni e immagini da un canzone o da una particolare sensazione olfattiva. Si potrebbe rissumere che lemisfero destro opera prevalentemente per metafora e metonimia. Da quanto detto si può comprendere che non esiste un emisfero dominante in assoluto poiché è linformazione ricevuta che attiverà in maggiore o minore misura lemisfero di competenza. Ciò non vuol dire che gli emisferi si escludano a vicenda poiché normalmente sono integrati grazie al corpo calloso che permette loro di inviarsi informazioni. Se vogliamo comunicare prevalentemente allemisfero destro occorre che parliamo la sua stessa lingua. Lo sforzo nellapprendere la sintassi e le forme linguistiche dellemisfero destro saranno ben ripagate perché la persuasione non è fatta solo di razionalità e sillogismi ma anche di emotività. Tra laltro si presume che la mappa del mondo ovvero la sintesi delle proprie esperienze e delle interpretazioni e convinzioni che ne derivano sia pertinenza dellemisfero destro. Un procedimento terapeutico più efficace e veloce dellinterpretazione psicoanalitica che tende a ridurre e tradurre il pensiero dellemisfero destro nellinsight cognitivo dellemisfero sinistro potrebbe essere quello di utilizzare il linguaggio dellemisfero destro come via maestra per il cambiamento terapeutico.
Dissociazione Il paziente lavora lentamente e con evidente sforzo. A un certo punto del film si vede come, nel tentativo di sistemare un angolo del mosaico, egli rimescola di nuovo i dadi, benché fossero già al posto giusto, e come poi improvvisamente la mano sinistra si introduce a correggere e mette velocemente i dadi nellordine corretto [...] In unaltra parte del film di Sperry una paziente con commissurotomia viene esaminata con tachistoscopio. In mezzo a una serie di figure neutrali, geometriche, che vengono mostrate indifferentemente alla metà destra o sinistra della retina, riferisce Galin, vi è la fotografia di un nudo, che viene proiettato solo nella metà sinistra del campo visivo, e diviene in questo modo percepibile solo dallemisfero destro. La paziente arrossice e ridacchia. Sperry chieda: "Che cosa ha visto?", "Niente un lampo di luce" (Paul Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, 1997 Milano, pp. 36-37) Ci sono altri fenomeni di dissociazione molto interessanti come la "memoria senza ricordo", che sono stati studiati da Lawrence Weiskrantz: a un gruppo di pazienti amnesici viene fatta studiare una lista di parole comuni come tavolo, giardino, automobile, etc. Dopo alcuni minuti viene mostrata una nuova lista con dentro queste parole insieme a parole nuove. I pazienti amnesici a differenza di quelli normali non riconoscono le parole lette precedentemente. In seguito vengono sottoposti a un test facilitato dove occorre riconoscere le parole della prima lista in base a un indizio, le prime tre lettere: gia... aut... Questa volta i pazienti riescono a completare le parole già lette con risultati maggiori di quelle che non erano state viste in precedenza. Sembra perciò che ci sia una sorta di memoria inconscia o "memoria senza ricordo" (Michael Gazzaniga, La mente inventata, Guerini e Associati, 1999, Milano, pp. 12-13).
Un altro fenomeno di dissociazione è la "visione cieca". Ci sono persone a cui viene a mancare una parte dellinformazione visiva in seguito a lesioni nervose: "Perciò, se si utilizza come stimolo una luce puntiforme; un paziente lo riconosce soltanto quando esso viene trasmesso alle parti sane della corteccia occipitale, mentre non è in grado di riconoscerlo quando esso coincide con la sede della lesione. Tuttavia se lo sperimentatore chiede al paziente di provare a indovinare la localizzazione dello stimolo visivo, questi non sbaglia mai: dal punto di vista dei meccanismi consci è cieco, cioè non si rende conto della presenza e della posizione del punto luminoso, mentre dal punto di vista inconscio è in grado di percepirlo e quindi di rispondere." (Michael Gazzaniga, La mente inventata, Guerini e Associati, 1999, Milano, p. 13)
Doppia induzione Un altro esperimento che ci conduce direttamente alla comprensione di una tecnica di induzione ipnotica è quello condotto da due psicologi, J.R. Lackner e M. Garrett (1972). A un gruppo di persone, che attraverso delle cuffie ricevevano delle informazioni due messaggi diversi, si chiedeva di fare attenzione solo al messaggio che arrivava allorecchio destro o sinistro. I partecipanti di solito riferivano di non riuscire a riportare il messaggio ricevuto sul canale trascurato, riuscivano solo a dire se la voce era maschile o femminile e se parlava la stessa loro lingua oppure no. Ma a quanto pare questo messaggio produceva ugualmente i suoi effetti. Se per esempio si inviavano dei messaggi ambigui al canale a cui stavano prestando attenzione, ad esempio: "Egli levò la lanterna per segnalare lattacco" (levò può significare sia togliere che alzare in aria) e al canale trascurato si inviava un messaggio in grado di sciogliere lambiguità: "Egli alzò la lanterna", le persone che lo ricevevano non erano in grado di riferire il significato della frase udita tramite il canale trascurato ma erano in grado di sciogliere lambiguità del messaggio udito tramite il canale cui prestavano attenzione. ciò sembra indicare che frasi dotate di un significato linguistico possono essere comprese inconsciamente (Alberto Oliverio, Esplorare la mente, p. 129) La doppia induzione proposta da Bandler e da Grinder si basa sui concetti finora esposti, cioè sulla specializzazione emisferica e sulla dissociazione. Poiché anche le nostre orecchie comunicano le loro percezioni allemisfero opposto è possibile indurre una trance comunicando simultaneamente due messaggi uno per lorecchio destro e quindi per lemisfero sinistro e uno per lorecchio sinistro e quindi per lemisfero destro secondo i linguaggio proprio a ogni emisfero. La persona che comunica allemisfero cerebrale dominante userà le forme sintatticamente più complesse, contemporanemente, laltra persona comunicherà allorecchio controlaterale con forme linguistiche semplici e tipiche dei bambini giunti allo stadio di sviluppo in cui usano espressioni formate da due parole: "ora dormi, dormi ora...." Così se da una parte sovraccarichiamo lemisfero dominate dallaltra accediamo direttamente e con più facilità allemisfero non dominante con un linguaggio tipico della grammatica infantile. Erickson usava questo principio per indurre una trance senza bisogno di avere un altro ipnotista e ciò veniva realizzato tramite la tecnica della sottolineatura analogica: Presentava allemisfero dominante una serie di costruzioni sintattiche spesso complesse o noiose mentre inviava contemporaneamente una serie di messaggi incastrati e sottolineati in modo non verbale (analogicamente) ai quali il cliente rispondeva con processi al di fuori dei confini normali della coscienza: ..realize that you have to start from scratch and nobody really knows Qui troviamo oltre alla sottolineatura analogica anche unabiguità fonologica scratch knows equivale fonologicamente a scratch nose (grattati il naso).
Induzione per blocco e sovraccarico dell’emisfero dominante In una giornata di vento [...] un uomo sbucò precipitosamente da dietro langolo di un edificio e venne a sbattermi addosso mentre stavo lottando con tutte le mie forze contro il vento. Prima che luomo potesse riacquistare lequilibrio e parlarmi, diedi unocchiata allorologio con un gesto molto teatrale e gli dissi, con cortesia, come se avesse chiesto che ora fosse: "Mancano esattamente dieci minuti alle due", sebbene in realtà fossero quasi le 4 del pomeriggio, poi continuai per la mia strada. Dopo circa mezzo isolato mi voltai e vidi che ancora mi guardava, senza dubbio ancora perplesso e sconcertato per quello che mi aveva detto. (Paul Watzlawick, John H. Weakland, Richard Fisch,Change, Astrolabio, 1974 Roma, p. 109) La tecnica della doppia induzione ha come scopo la produzione di una dissociazione tramite linvio di due messaggi, uno per lemisfero dominante e uno per lemisfero non dominante usando il linguaggio proprio per ciascun emisfero. Se normalmente le due funzione degli emisferi raggiungono un altro grado di integrazione sembra che queste tecniche e lipnosi più in generale siano capaci di produrre una dissociazione facendo entrare in azione lemisfero destro del cervello deputato alla fantasia e alla creatività. Tale risultato può essere raggiunto mediante tecniche "dolci" come il ricalco e guida o altrimenti tramite il blocco dellemisfero dominante per confusione o sovraccarico inducendo così una sorta di commisurotomia funzionale. Ciò può essere realizzato tramite comunicazioni paradossali e doppi legami. Nel caso dei doppi legami, lincongruenza tra codice analogico e digitale comporta la costruzione di due immagini del mondo assolutamente inconciliabili. Se è di importanza vitale per la persona sciogliere lincongruenza, può succedere che le due metà del cervello nella loro lotta per lefferenza si paralizzino reciprocamente producendo una dissociazione o commisurotomia funzionale. (Paul Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, 1997 Milano, p. 43) Una tecnica di sovraccarico è anche lincongruenza tra la comunicazione verbale non verbale, oppure il sovraccarico su tutti i sistemi rappresentazionali, per esempio: "Ora vorrei che cominciassi a contare a voce alta e a rovescio, a partire da duecento e per gruppi di tre. E intanto io ti metterò le mani sulle spalle e ti farò girare in tondo." In tal modo tutti i sistemi rappresentazionali sono occupati: il visivo per visualizare i numeri, luditivo per parlare e il cenestesico tramite il disorientamento. Le suggestioni impartite arrivano direttamente allinconscio perché lattenzione cosciente è già completamente focalizzata sul compito, e la persona reagirà automaticamente a tali suggestioni a patto che vengano impartite nel momento opportuno cioè quando si interrompe lattività pianificatrice: è come se la persona dicesse "Va bene, dimmi cosa devo fare!" Tale risultato è raggiunto anche con tecniche confusive come linduzione fulcro o linterruzione di schema. Una tecnica più blanda di sovraccarico dellemisfero dominante è la cumulazione di realtà che però può essere potenziata tramite lutilizzo di un linguaggio particolarmente difficile e oscuro, la sottolineatura per analogia e linterruzione di schema cioè attraverso un comportamento strano, eccessivo o inaccettabile che viene compiuto come se niente fosse. Si potrebbe, per esempio, profferire una serie di banalità o frasi oscure con perfetta serietà in mezzo alle quali sono disseminate qua e là le suggestioni che risultano essere le uniche cose sensate a cui la persona si può aggrappare. Si può anche utilizzare un linguaggio particolarmente noioso che funziona un po come il pendolino o la luce dellipnosi classica, disseminando qua e là concetti relativi al sonno. Nellipnosi dinamica il blocco dellemisfero dominante e la comunicazione diretta allemisfero non dominante sono raggiunte con tecniche di sovraccarico emotivo piuttosto che cognitivo. Si può presumere che le tecniche di induzione complessa e di ipnosi non verbale possono essere ben integrate insieme, quando invece si passa allinduzione verbale il modello migliore è il Milton model elabarato da Bandler e da Grinder. |