Ritmi ultradiani

 

Tutti gli esseri viventi e la natura nel suo complesso risponde a particolari ritmi di attività-riposo. Esistono ritmi biologici circadiani (circa-dies=circa un giorno), ritmi ultradiani (si verificano più volte al giorno) e ritmi infradiani che richiedono più di un giorno, come per esempio il ciclo mestruale, i ritmi stagionali.

Negli anni ‘50 si scoprì che il sonno è suddiviso in fasi REM (che equivalgono a fasi di attività e si verificano più o meno ogni 90-120 minuti) e fasi di riposo profondo. Poi si è scoperto che anche durante la giornata si alternano fasi di riposo a fasi di attività secondo un ritmo inverso al precedente: 90-120 minuti di fase attiva con un picco massimo di rendimento. Alla fase di attività segue una fase di riposo di circa 20 minuti al fine di recuperare le forze, in questa fase si possono verificare fenomeni di trance quotidiana.

Secondo l’ipnoterapista Ernest Rossi, Erickson usava inconsapevolmente gli stati naturali di trance durante le quali si aprono canali di comunicazione con l’inconscio del cliente. L’approccio naturalistico all’ipnosi permetteva a Erickson di evocare una trance profonda senza alcuna induzione formale utilizzando già che già stava avvenendo nel paziente.

Questi fenomeni di trance spontanee erano state rilevate anche da Charcot e venivano definite come stati ipnoidi. Anche Pierre Janet ne parla descrivendoli come un "abbaissement du niveau mental" (abbassamento del livello mentale).

Janet – come Freud e Breuer in Studi sull’isteria – considerava queste esperienze come possibili fonti di fobie, nevrosi e psicosi nel caso fossero causate da stress, shock o traumi.

Jung ne dava invece una connotazione positiva nei casi in cui permettano il verificarsi di esperienze transpersonali.

 

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