Come fare cose con le parole

A un malato grave e in punto di morte i medici hanno francamente comunicato che non sanno diagnosticare la sua malattia, ma che probabilmente potrebbero aiutarlo se conoscessero la diagnosi. Gli comunicano inoltre che un famoso diagnosta visiterà nei giorni successivi l'ospedale e sarà forse in grado di riconoscere la malattia.

Un paio di giorni dopo lo specialista arriva e fa il suo giro. Giunto al letto del malato, gli getta un'occhiata frettolosa, mormora «moribondus» e prosegue.

Alcuni anni più tardi l'uomo va a trovare lo specialista e gli dice: «Volevo già da tempo ringraziarla per la sua diagnosi. I medici mi avevano detto che avrei avuto la possibilità di cavarmela se lei avesse potuto diagnosticare la mia malattia e nel momento in cui lei ha detto 'moribundus' ho saputo che ce l'avrei fatta» (Brancka Skorjanec, Il linguaggio della terapia breve, Ponte Alle Grazie, Milano 2000, p. 26)

Il racconto appena citato fa riferimento a un fatto veramente accaduto ed è un ottimo esempio di come sia possibile "fare cose con le parole". Questo è termine presente nella teoria degli atti linguistici di Austin (How to do things with words, 1962). Secondo questa teoria un atto linguistico è una frase che non serve a definire una cosa vera o falsa ma a porla in essere. Un enunciato di questo tipo è detto performativo per distinguerlo dai constatativi.

Per chiarire meglio il concetto facciamo alcuni esempi di atti performativi:

    Dichiaro guerra

    Mi scuso

    Ti battezzo

    Ti nomino

    Ti condanno

    Ti avverto

    Ti lascio in eredità

    Ti dò la mia parola

    Con questo, sei avvertito
   Scommetto con te 10.000 che domani piove
 

In realtà Austin finisce per superare questa dicotomia tra constatativi e performativi con la semplice constatazione che tutti gli enunciati oltre a significare qualcosa eseguono anche atti particolari (evocano delle risposte) perché sono dotati di una forza specifica che va oltre la loro forza letterale.

Un esempio di ciò può essere l'uso indiretto: "Quella porta è aperta?", "Sai le ore?". Oppure prendiamo una frase del tipo: "Ti avverto che il toro caricherà". Tale frase compie l'azione di avvertire (performativo) e predica qualcosa di vero o di falso (constatativo).

Si dice che un atto linguistico può essere ben riuscito solo quando soddisfa e si attiene a una procedura convenzionale esistente e lo fa in modo corretto e completo secondo il contesto appropriato determinando così il risultato previsto secondo la volontà dell'autore.

Per contesto appropriato si intende che le circostanze, le persone, i pensieri, le emozioni e le intenzioni sono appropriate e congruenti.

Una definizione di questo tipo francamente mi fa venire in mente ciò che scrisse il "mago" Aleister Crowley nel suo Magick in Theory and Practice:

Definizione: La Magia è la Scienza e l'Arte di causare il verificarsi di Cambiamenti conformi alla Volontà.
«Postulato: Qualsiasi Cambiamento si richieda, può essere provocato mediante l'applicazione di un giusto grado d'una certa Forza nel giusto modo attraverso il giusto mezzo ad un giusto oggetto.
«Teoremi:
1. Ogni atto intenzionale è un Atto Magico.
[...]
4. Il primo requisito necessario per provocare qualsiasi cambiamento è la completa comprensione, qualitativa e quantitativa, delle condizioni.
5. Il secondo requisito necessario per provocare qualsiasi cambiamento è la capacità pratica di mettere in azione le forze adatte."

Se prendiamo l'esempio di un atto magico del tipo "con questo io ti libero dal malocchio!" sappiamo che può avere effetto solo se le persone coinvolte hanno i pensieri, i sentimenti e le intenzioni richieste dalla procedura e se la procedura è stata eseguita come richiesto. Inoltre questa procedura il più delle volte si fonda su convenzioni ratificate dalla comunità di appartenenza.

Il potere della magia risiede proprio nella capacità della parola di suscitare  immagini e emozioni nell'interlocutore.
Per il mago l'immaginazione è realtà, perché quando un uomo immagina qualcosa crea effettivamente una forma pensiero sul Piano Astrale. Questa forma pensiero può avere effetti benefici o malefici una volta che è stata vitalizzata dalla Volontà, dall'Emozione e dalla Fede. A questo proposito scriveva Paracelso: "L'immaginazine è come il sole, la cui luce non è tangibile, e tuttavia può incendiare una casa". 

Queste forme pensiero hanno una caratteristica peculiare, possono sfuggire al controllo del loro creatore che ne rimane effetto.

Qualcosa di simile accade quando acquistiamo un cagnolino per il nostro piacere, perché ci tenga compagnia. Col tempo esso diventa il nostro padrone, ne siamo dipendenti e dobbiamo soddisfare tutte le sue voglie.

In altri casi le forme pensiero sono create e potenziate dalla collettività. Si parla allora di una eggregora, cioé di una creazione sul piano astrale frutto della forza psichica congiunta di un certo numero di persone costituenti la catena magica.

I cerimoniali magici hanno proprio la funzione di creare e potenziare queste forme pensiero tramite il coinvolgimento emotivo nei confronti di qualcuno, di qualcosa, di un'idea.

In altri casi succede che la forma pensiero sopravviva all'autore. Per esempio i mondi descritti da Tolkien esistono ancora e possono essere visitati da tutti noi quando leggiamo i suoi libri. Lo stesso vale per qualsiasi personaggio di fantasia. Questi personaggi esistono in un mondo parallelo, chiamatelo come volete piano astrale o mondo 3 come lo chiamava Popper, il mondo dello spirito umano delle sue storie e racconti continuamente potenziato e vitalizzato da tutti coloro che vi credono ancora.

Quando per esempio si segue con devozione una certa tradizione spirituale viene spesso chiesto all'adepto di visualizzare la catena dei guru fino al capostipite perché gli impartiscano l'insegnamento, magari durante il sogno e lo proteggano nel suo cammino.

Talvolta capita che queste idee cominciano a proliferare in modo "selvaggio", è per esempio il caso delle leggende metropolitane. In certi ambienti esoterici per esempio, la leggenda vuole che il romanzo Necronomicon di Howard P. Lovecraft si riferisca a divinità arcaiche realmente esistenti, divinità che il mago sarebbe in grado di evocare. Secondo Crowley invece gli spiriti e le entità con cui il mago viene in contatto sono manifestazioni di livelli (individuale o collettivo) dell'inconscio dell'uomo.

In modo simile in ipnosi  si parla di monoideismo plastico: quando una persona concentrandosi su un solo punto arriva ad annullare tutto il resto e si fa guidare da quel punto, da quell'immagine. In ipnosi si è dimostrato che tramite le ideoplasie o se volete le forme pensiero è possibile agire sul proprio corpo.
Effetti particolarmente evidenti di questo fenomeno sono presenti nei gruppi settari, nei fondamentalismi ma anche il monoideismo degli atleti consente loro di superare ostacoli per altri insormontabili. Il monoideismo plastico non è altro che un fenomeno molto potente di risposta ideodinamica presente per esempio nella gran parte dei cosidetti "fenomeni paranormali" come il tavolino che si sposta, il pedolino che si muove, la scrittura automatica, la rotazione della bacchetta dei rabdomanti. Tutti questi fenomeni si verificano, quando la mente è assorta in concentrazione, allora i muscoli obbediscono alla immagine mentale senza che l'operatore se ne accorga.
In effetti l'ipnosi non è altro che una trance (cioè uno stato di forte attenzione responsiva) in cui si verificano fenomeni di ideoplasia. Si dice perciò che l'ipnosi è uno stato di trance (stato alterato di coscienza) con fenomeni ideoplastici auto o eteroindotti.

Il fenomeno del monoideismo plastico è ben presente anche in taluni percorsi di meditazione orientale:
"Il suono che ode un Muni (Yogin) chiudendo con le dita le orecchie deve essere ascoltato attentamente finché la mente non vi si fissa fermamente. Con l'audizione di Nada i rumori esterni divengono impercettibili. Lo Yogin entra nella beatitudine con il superare le distrazioni della mente (ottenendo il monoideismo) nello spazio di due settimane. [...] Ove la mente si attacca per prima, là vi rimane, quindi vi si assorbe. Così come l'ape succhia il nettare e non si fa distrarre dal profumo del fiore, la mente assorbita in Nada non è distratta da oggetti di fruizione. Come un elefante che vaga per il giardino dei piaceri così la mente può essere controllata col pungolo di Anahata Nada. Presa nella trappola di Nada la mente diviene come un uccello con le ali strappate. Chi desidera la regalità dello Yoga studi e ascolti i suoni interni, la mente raccolta e libero da ogni affanno. Nada è per la mente la trappola che la rende simile ad un capriolo immobilizzato alla mercé del cacciatore. Nada è per la mente il catenaccio che chiude la dimora del cavallo. Sempre perciò lo Yogin si dedichi all'ascolto di Nada. Il mercurio della mente (mobile come il mercurio per sua natura) viene privato della sua irrequietezza calcinandolo con lo zolfo di Nada. [...] La mente è come una serpe che resta incantata dal suono di Nada, dimenticando la sua mobilità non può fuggire. Come il fuoco si estingue dopo aver  bruciato il suo combustibile, così la mente si estingue dopo aver avuto per oggetto di consumazione il Nada. Come il capriolo udendo le campane resta ipnotizzato e l'arciere lo colpisce, così è della mente udendo Nada." (Ugo Plez, Il vero volto del Raja Yoga, MEB, pp. 162-164)

Il Monoideismo e la fede

Usualmente si distinguono diversi tipi di trance: ipnotica, mistica, medianica, psichedelica. Lo stato di trance può quindi essere indotto in svariati modi. Se durante la trance l'attenzione della persona persiste per un tempo sufficiente nel suo monoideismo allora può manifestarsi una ideoplasia. In tal caso l'idea ha trasformato il suo contenuto in azione in virtù della stretta correlazione tra mente e corpo. Si può persino arrivare alla realizzazione di svariati fenomeni psicosomatici tra cui le stigmate.
A questo proposito Alfonso Siani scrive: "Se una persona, che partecipa ad una funzione liturgica molto toccante in un Santuario rinomato dove si è recata con un'aspettativa di guarigione da una malattia, ad un certo punto entra in trance in uno dei modi prima visti (anche senza saperlo) e la sua attenzione è focalizzata unicamente sull'idea di guarigione, se indugia adeguatamente su tale idea realizza un'ideoplasia, in altre parole dà avvio ad un processo di guarigione che può essere più o meno veloce." (Alfonso Siani, Manuale di ipnosi, Selecta Medica , Pavia, 2000, p. 7)

D'altronde la fede consiste in alcuni "ingredienti" ben conditi fra loro: forte aspettativa positiva, attivazione emotiva, abbassamento della funzione critica e monoideismo.

Questi quattro elementi garantiscono l'attivazione dell'emisfero destro capace di influire - in virtù di ideodinamismi - sulle funzioni che regolano soma e sistema neurovegetativo: "il cervello psichico, pre-ipotalamico, mobilizza l'energia affettiva annessa all'idea per dar luogo, nell'ipotalamo che fa da trasformatore ad una sintesi di neurotrasmettitori, di mediatori, di peptidi e di ormoni, i quali a cascata trasmettono l'informazione di quella sia nel cervello nervoso, post-ipotalamico, e sia nel resto del corpo, per trasformarla in azione." (Alfonso Siani, Manuale di ipnosi, Selecta Medica , Pavia, 2000, p. 57)

Quando si parla di ipnosi ci si riferisce spesso a un "vuoto di potere" o a uno stato di regressione a modelli di funzionamento arcaici. Sostanzialmente con queste metafore si fa riferimento al blocco dell'emisfero dominante (sinistro) e all'accesso all'emisfero destro mediante un linguaggio appropriato alla logica di tale emisfero.

Lo stato alterato di coscienza che ne deriva può essere utilizzato come insegnava Erickson a superare o a ristrutturare i limiti derivanti dagli schemi cognitivo/comportamentali operanti durante lo stato di veglia.

Le parole, i simbolismi, i gesti evocano, stimolano ricerche transderivazionali, sono potenti riflessi condizionati che mobilizzano energie emotive capaci di trasformare l'idea suggerita in ideoplasia.

"...ad ogni parola, ad ogni metacomunicazione, ad ogni significato, formanti la cultura dell'emisfero sinistro, corrisponde una rispettiva energia psicodinamica, che rappresenta la registrazione della stessa esperienza nell'emisfero destro, pronta per essere mobilizzata. Ricordo per inciso che la mente inconscia dispone anche di tutta l'esperienza trasmessaci dagli avi (inconscio collettivo)" (Alfonso Siani, Manuale di ipnosi, Selecta Medica , Pavia, p. 34)

La parola che penetra nell'emisfero destro (per distrazione o sovraccarico dell'emisfero sinistro e per attivazione dell'emisfero destro) si trasforma in suggestione, in convincimento assoluto, in fede in quanto nell'emisfero destro non è presente la funzione critica. In magia si insegna a non raccontare a nessuno i particolari rituali che si stanno praticando...

Ipnosi illusionismo e poteri paranormali
Ipnosi e illusionismo... un legame forse poco evidente ma che può cominciare a definirsi a partire da un esempio di induzione:

Preambolo

(siediti accanto al soggetto sul suo lato sinistro - se sei destro perché dovrai usare la mano destra)

"Puoi sederti comodamente, perfavore?

....

"Ti spiace se mi siedo accanto a te?"
(Rassicura che non stati inducendo la trance, che prima vuoi semplicemente spiegare una tua teoria e poi chiederai il permesso di indurre la trance, quindi non è necessario che ora vada in trance.)

"Qual'è il tuo animale preferito?"
(catturi l'attenzione del soggetto, apparentemente il rapporto è adulto-adulto mentre analogicamente è adulto-bambino. È tipico infatti per il bambino ricevere una serie di domande curiose. Fai altre domande per stabilire rapporto)

"Una cosa che mi ha sempre affascinato è il modo con cui gli animali portano in giro i loro piccoli. Sai a cosa mi sto riferendo, non è vero?"

"Si, esatto. La madre semplicemente con i suoi denti li prende in modo molto delicato per la collottola e il cucciolo completamente rilassato si lascia dondolare mollemente. Un momento prima poteva saltellare vivacemente e giocare e poi, nel momento in cui viene preso, questa creatura vivente diventa completamente rilassata. Chiaramente c'è una buona ragione per questo. Per milioni di anni la natura ha svillupato e implementato a livello profondo una serie di riflessi innati. Nel momento in cui la pelle della nuca viene presa, il processo di sospendere e spegnere ogni attività compare automaticamente. Una gatta non ha bisogno di dire: "Ora, sii un bravo bambino/a" (usate il sesso del soggetto) "Sono qui per aiutarti. Vieni con me senza lottare. Sii rilassato e fiducioso" E il piccolo, un atttimo dopo diventa flaccido e totalmente rilassato. Puoi immaginarti chiaramente/facilmente questo, non è vero?

(Lo scopo è quello di imprimere chiaramente l'immagine del gattino, inoltre si usa la sottolineatura analogica per fare passare metaforicamente alcuni concetti come rilassamento e fiducia nell'ipnotista.)

"Ti starai chiedendo come funziona questo riflesso. Bene, nella spina dorsale a livello della nuca ci sono certe parti importanti del sistema nervoso. Sono le parti più antiche che regolano l'eccitazione e il rilassamento. L'attivazione di alcune aree possono farti sentire molto sveglio e attivo mentre altre parti hanno l'effetto opposto e tu cominci a sentirti assonato. Esperimenti autorevoli hanno dimostrato che queste strutture sono presenti in tutte le persone, a dire il vero in tutti i mammiferi e quindi noi lo abbiamo ereditato da loro."
(Deve passare in modo scientifico l'autenticità del fenomeno)

"Così appena la pelle del collo del cucciolo viene presa e contratta i nervi della spina dorsale immediatamente comunicano irresistibilmente: "Afflosciati, rilassati, assonnato, occhi chiusi, vieni semplicemente con me" Questo è molto più facile per la madre piuttosto che verbalizzare: anche perché ha la bocca è già occupata. Non è meravigliosa la natura?"

"E come ho detto gli esseri umani hanno gli stessi centri nel cervello come gli animali.
Mi chiedo se tu hai mai pensato a come si deve sentire un cucciolo quando viene preso? Certamente non possiamo chiederglielo. Ma sembra che la natura rende piacevole ciò che è necessario. Quando sei affamato provi grande piacere nel mangiare. Quando hai sete anche un bicchiere fresco d'acqua è stupendo. E i gattini sembrano certamente felici quando la madre si prende cura di loro. Possiamo presumere che ciò è dovuto alla necessità che la madre quando sono piccoli li prenda per la collottola. E noi umani abbiamo gli stessi centri nel nostro cervello."
(Ricorda che la persona è sempre in contatto con te con gli occhi e deve fare un certo sforzo girandosi, l'immagine dei gattini comincia ad essere veramente interessante così come abbassare il collo e togliere la tensione.)

"Io credo che se fossi un gattino, il sentimento evocato dall'essere preso per il collo sarebbe per me il seguente: all'inizio sentirei il piacere della pelle  gentilmente toccata e subito dopo avrei il sentimento di calore e di qualcuno che si prende cura di me. (comincia a parlare lentamente e in modo assonnato, ciò dà il tempo alla persona di tradurre queste informazioni in sensazioni). Ciò mi porterebbe a una sensazione di totale beatitudine e rilassamento, e tutti i miei muscoli si affloscerebbero. (dillo lentamente e ricalca e guida non verbalmente la persona in trance, quando dici si affloscerebbero rillassa i tuoi muscoli specialmente quelli del viso, tutto ciò si basa sul sistema automatico di imitazione degli esseri umani quando interagiscono.) La mia testa cadrebbe in avanti (fallo vedere) Sarebbe uno dei più grandi piaceri della mia vita. Un po' come dormire ma non addormentato. (pausa) Sarebbe come volare. (pausa) Volare per l'aria leggero sensa sforzo, beato, in pace, rilassato, niente potrebbe essere migliore.

(poi passa a un tono più veloce e concitato molto diretto) "Ora, questo riflesso può essere usato in ipnosi nel modo più rapido e piacevole possibile. (la velocità e concitazione permette di sovraccaricare, continuate con questo tono)
"A dire il vero le persone pensano che l'ipnosi non sia altro che la corretta attivazione di questo riflesso nel midollo spinale. Alcuni ipnotisti lo fanno lungamente e pesantemente con le parole. Ma io ti dimostrerò, se tu sei d'accordo, come è facile nel modo in cui lo fanno tutti gli altri mammiferi. Con il tuo permesso ti accarezzerò gentilmente la pelle del tuo collo e all'inizio sentirai un senso di rilassamento calare su di te, la tua testa si piegherà fino a cadere mollemente in avanti e ti sentirai magnificamente. Ti piacerebbe provare?
(Avuto il sì passate a massaggiare con la mano possibilmente bella calda il collo dall'alto in basso con il pollice e l'indice tirando la pelle indietro, non c'è bisogno di parlare anche se di tanto in tanto potrai ricordare il gattino o l'animale preferito e le sue sensazioni).

Poi ti tiri indietro e chiedi come è andata. Se tutto è andato come previsto: "Molto bene, hai visto come è facile, ora sono sicuro che ti coinvolgerai nel provare ancor più quel sentimento di.. (usa la frase usata dal cliente).
(in questo modo installi un processo di rinforzo e le trance una dietro l'altra conducono invariabilmente a una trance ancor più profonda. Infatti questo svegliare e addormentare va fatto più volte fino a quando dichiarerai: "Ora sei in uno stato profondo di trance" e si passa alle fasi successive. )

L'induzione vera e propria dura solo qualche secondo ma ciò che conta in questa trance sono le premesse. Un pubblico non accorto non se ne renderà conto e penserà che l'ipnotista è stato bravissimo mentre sono i preamboli (cioè settare le convinzioni) e il contesto, che determinano la trance. In un altro contesto l'induzione non avrebbe avuto alcun senso e quindi alcun effetto.

La cosa curiosa è che il processo ha effetto indipendentemente dalla verità del fatto scientifico e dalle ragioni apportate dall'ipnotista per supportare e spiegare il fenomeno.

In questo caso l'ipnotista ha utilizzato una tecnica da prestigiatore, ha distratto l'attenzione e poi ha fatto intendere che la trance iniziasse dal massaggio sulla nuca mentre come in molti giochi di prestigio il trucco era già avvenuto prima ancora di incominciare.

Un'altra tecnica utilizzata nell'ipnotismo si chiama incorporazione. In pratica l'ipnotista sviluppa una capacità molto fine, impara a osservare i cenni minimi del corpo (processi ideodinamici) così da commentare e anticipare ciò che sta già avendo luogo e poi attribuire tutto a sè e al proprio potere ipnotico. Questa tenica può essere molto efficace se volete farvi passare come un "fenomeno paranormale". Se per esempio doveste convincere il vostro amico per telefono o mentre state camminando per strada che, quando le persone parlano con voi si verificano cose strane e bizzarre, saprete che presto qualcosa di strano capiterà... non c'è bisogno di poteri paranormali, basta focalizzare la propria attenzione e interpretare gli eventi come diretta causa delle vostra presenza. Nel contesto che avete creato insieme al vostro amico questi eventi diventano eventi paranormali.

Un'altra tecnica ancora... si chiama induzione fulcro. Posso per esempio fare leva su un fenomeno fisiologico e utilizzarlo per avviare la trance. Questa tecnica si basa sul ricalco e la guida, posso per esempio far leva su un fenomeno piuttosto normale come l'affaticamento delle palpebre e legarlo naturalmente all'effetto che desidero, la trance: "Ora voglio che tu guardi fisso queste due dita, e mentre guardi queste dita voglio che tu continui a fissarle intensamente e mentre le guardi le tue palpebre cominciano a sentirsi stanche, si appesantiscono e stai per sentire il bisogno di chiuderle e quando i tuoi occhi si chiuderanno rimarranno completamente chiusi e non riuscirai ad aprirli". Per essere sicuri dell'effetto finale potete far leva su un altro fenomeno fisiologico chiedendo al soggetto di roteare gli occhi verso l'alto e seguire immaginariamente il vostro dito indice mentre lo fate scorrere dal "terzo occhio" su sulla fronte. Quando gli occhi sono in stato di retrovulsione è molto difficile aprire le palpebre.

Un altro fenomeno che viene mostrato in ipnosi è la catalessi completa del corpo. Il soggetto viene posto con la testa su una sedia e i piedi sull'altra e rimane dritto come un'asse. In realtà questa non è una posizione impossibile da mantenere anche per una persona che non è in trance (purché sia in forma) perché il peso viene distribuito sulle due sedie, solo che nessuno lo ha mai provato e quindi le persone credono che l'evento dimostri il grande potere dell'ipnotista sul soggetto.

I vari santoni di turno possono far leva su fenomeni fisiologici naturali e sorprendenti per convincere dei loro poteri. Per esempio, se nascondo sotto l'ascella una pallina di plastica e premo il braccio contro la pallina l'arteria che porta il sangue al braccio si comprime e quindi non è più possibile sentire il polso.

Posso masticare pezzetti di  vetro di una lampadina fino a polverizzarli e il vetro andrà ad attaccarsi al cibo che ho appena mangiato prima, e il vetro non intaccherà le pareti intestinali. Posso trapassarmi  alcune parti del corpo con spilli, come la pelle del collo, senza particolari dolori né spargimento di sangue. Posso distendermi su un letto i chiodi purché situati a una distanza sufficiente l'uno dall'altro in modo che il peso si distribuisca, e molto altro ancora, ma per scoprire tutti i segreti del paranormale vi rinvio a libri del CICAP come per esempio "I segreti dei fachiri" Edizioni Avverbi.

Questo tipo di pratica suggestiva volta ad attivare l'"archetipo magico" nel pubblico o negli adepti è caratterizzabile come "il lato oscuro della forza", pratica da tempo immemorabile ad appannaggio dei potenti e dei medici-sacerdoti per convincere i fedeli di detenere un sacro potere. Le sette si basano proprio sull'incorporazione e l'induzione fulcro: provocano certe reazioni fisiologiche e poi le utilizzano come dimostrazione del loro potere, quindi inducono una sorta di dipendenza.

Le pressioni sui bulbi oculari mentre l'adepto e in meditazione servono per dimostrare come il maestro sia capace di trasmettere la luce divina, le pressioni sulle orecchie serve per sentire un ronzio che viene interpretato come un suono divino. Le persone che credono a queste interpretazioni non sono stupide, vi garantisco  che, dato il contesto appropriato tutto ciò è possibile. Per esempio esercizi di respirazione, canti di mantra prolungati e danze possono provocare un fenomeno molto semplice come l'iperventilazione, ci si può sentire euforici, storditi o con un senso di vertigine. In casi più estremi si verificano tremolii, senso di irrealtà, sudorazione, crampi muscolari, addirittura convulsioni e svenimenti che saranno sicuramente prese come crisi rigeneranti. Questi fenomeni possono inoltre essere favoriti dal regime di vita all'interno delle sette caratterizzato da stress emotivo, lavoro pesante, sonno e alimentazione insufficiente.

Un altro esempio di come si possa pubblicizzare l'efficacia delle proprie teorie è la camminata sul fuoco. Vi faranno credere che il fenomeno incredibile ha avuto luogo grazie all'efficacia della dottrina pubblicizzata (evidentemente ci sono ulteriori corsi successivi). In realtà le cose non sembrano stare in questo modo: "Il segreto della pirobazia e di altre simili prodezze di sfida al calore sta nella distinzione tra temperatura e calore (o energia interna). Questa distinzione non fa parte del normale senso comune, sebbene tutti noi ne abbiamo esperienza nella vita di ogni giorno. Per esempio: cucinando un dolce, l'aria del forno, il dolce e la pentola sono circa alla stessa temperatura. Nessuno si preoccupa minimamente del calore dell'aria, prima di mettere le mani nel forno, ma sappiamo di non poter toccare la pentola per più di un istante senza ustionarci. [...] La risposta è che materiali diversi contengono, alla stessa temperatura, quantità diverse di energia termica e hanno anche una velocità diversa nel condurre questa energia da un punto all'altro.L'aria ha una bassa capacità termica e una scarsa conducibilità termica, mentre l'alluminio ha un'alta conducibilità termica. [...] Quando mettiamo le mani nell'aria calda del forno, l'energia fluisce dall'aria alle nostre mani. Man mano che l'energia esce dall'aria questa si raffredda e le nostre mani si riscaldano. [...] La pirobazia, ma anche le camminate sulle rocce calde, come viene fatto nelle Fiji, si basa sulla stessa idea. Sebbene possano arrivare a una temperatura veramente alta, questi materiali contengono molta men energia di quanto ci aspetterebbe in base alle nozioni del senso comune sugli oggetti incandescenti. Perciò, apatto di non rimanere troppo tempo sulle braci, i piedi in genere non si riscaldano abbastanza da ustionarsi. In effetti, siccome la capacità termica delle braci è bass mentre quella dei nostri piedi è alta, le braci si raffreddano quando ci si cammina sopra." (Luigi Garlaschelli e Massimo Polidoro, I segreti dei fachiri, Avverbi Edizioni, Roma 1999, pp. 61-62)

Questo spiega le mancate scottature, ma cosa dire della sensazione di calore molto forte che si dovrebbe normalmente aspettare? Le teniche consigliate da chi vi fa camminare sulle braci si basano sulla misdirection (ricordate la distrazione dell'attenzione in uso nell''illusionismo?) mentre camminate dovrete concentrarvi su un mantra o monoidea: "il muschio è fresco", guardare il cielo e respirate in una maniera particolare ascoltando le urla di incitamento dei compagni. Inoltre la camminata può essere scelta durante periodi della giornata dove è le abituali funzioni fisiologiche sono abbassate (vedi ritmi circadiani).

Tra le ulteriori prove di poteri paranormali la più gettonata dai vari guru è la veggenza. Per essere un abile veggente, sensitivo o profeta dovete padroneggiare coscientemente o inconsciamente il Milton Model. Un sensitivo è anche un abile ipnotizzatore. Egli utilizzerà un linguaggio abilmente vago e ambiguo così da impegnare l'interlocutore nella ricerca del significato profondo e intrinseco alla frase. Il cliente attiverà una ricerca transderivazionale al fine di dare alle parole un significato come se fossero state dette per lui. Ciò comporta l’attivazione dell’emisfero destro poiché sarà portato ad allucinare e a proiettare dei contenuti immaginati su questa comunicazione.

Bertram Forer, uno psicologo americano ha ritagliato varie frasi dagli oroscopi e le ha unite insieme per formare un'unica descrizione del carattere, consegnò quindi questo testo agli studenti, dicendo loro che si trattava di una descrizione del loro carattere molto specifica realizzata sulla base dei dati di nascita da loro forniti. 16 studenti su 39 giudicarono che il brano descrivesse in maniera perfetta il loro carattere, gli altri lo giudicarono "quasi perfetto"; il punteggio più basso fu dato da cinque studenti che lo deinirono "buono". (Massimo Polidoro, Trucchi e segreti del paranormale, Muzzio, Scienza, pp. 94-95) Qualcono potrebbe obiettare che i suoi studenti volevano in qualche modo compiacere il loro professore. Ma anche questo è un effetto sfruttato dai sensitivi, per esempio il principio di autorità: "Pensaci bene, ti dico che è così!" oppure l'empatia creatosi e la fiducia portano la persona a fare enormi sforzi pur  di adattare alla propria vita ciò che è stato detto.

James Randi (noto prestigiatore e collaboratore del CICAP) dopo l'attenta lettura del lavoro di Nostradamus e di altri veggenti ha estratto le "regole del perfetto veggente":

1. Fare tante previsioni, e sperate che qualcosa si avveri. Se ciò avviene, esibitele con orgoglio. Ignorate le altre.

2. Siate vaghi e ambigui.
Le dichiarazioni precise possono  essere sbagliate.

3. Usate molto simbolismo. siate metaforici. Utilizzate immagini di animali, nomi e iniziali. I credenti possono combinarle in molti modi.

4. Per ogni previsione cercate di coprire ciascuna possibilità e scegliete quella che si verifica come il «reale» intendimento della vostra previsione.

5. Indicate sempre un'origine divina per le vostre predizioni. In questo modo, i detrattori dovranno prendersela con Dio.

6. Non importata quanti errori fate, andate avanti. I credenti non prenderanno in considerazione i vostri sbagli e continueranno a seguirvi.

7. Predicate catastrofi: si ricorderanno più facilmente e diventano di gran lunga le più celebri profezie.

Non ci crederete ma l'ipnotista fa le stesse cose! Copre tutte le risposte possibili, rimane molto vago e ambiguo, fa uso di un linguaggio immaginifico e metaforico, incorpora tutti gli eventi  e li utilizza a suo favore prendendosi il merito, indica un'origine "divina e imponderabile" (l'inconscio) del suo potere e nel caso in cui realizza fenomenologie negative (impossibilità ad alzarsi, a parlare, etc...) il suo potere viene enormemente ampliato.


Implicature conversazionali
Le implicature conversazionali sono l'esempio classico di come sia possibile originare delle inferenze che vanno oltre a qaunto è stato espresso letteralmente.

Un esempio:

- Sai le ore?
Risposta: Mah, è già passato il lattaio

Chi ha fatto la domanda potrebbe pensare che l'interlocutore ha cambiato argomento volutamente o che è pazzo, invece non succede così perché la comunicazione segue una serie di regole condivise che consentono un uso razionale ed efficente della lingua e sono:

Principio di cooperazione da cui discendono le seguenti massime:

    Massima di qualità (dire ciò che si ritiene vero)

    Massima di quantità (date un contributo che soddisfi quanto richiesto e non siate più informativi del necessario)

    Massima di relazione (siate pertinenti)

    Massima di modo (siate chiari)

Anche se la comunicazione non è sempre improntata a queste massime di razionalità ed efficacia, normalmente gli ascoltatori presuppongono che a un livello profondo i principi sono stati rispettati, così succede che alla domanda: "Dov'è Carlo?" la risposta "C'è una BMW gialla davanti alla casa di Anna" viene considerata in qualche modo congrua.

In genere l'implicatura consente di dare un senso a discorsi che apparentemente non ne avrebbero e proprio per questo che i veggenti ne abusano. In questo caso si dice che l'implicatura è stata deliberatamente oltraggiata la fine di sfruttare la violazione della massime e costringere l'interlocutore a fare proprie alcune inferenze.

 

Torna all'Home Page