Induzioni semplici e complesse

Le prime implicano un ricalco e guida verbale e non-verbale oltre al Milton Model; le seconde implicano anche un confusione verbale e non verbale e l’uso di strategie (doppi legami, piede nella porta, porta in faccia, debito, etc..) oltre che l’uso di metafore (comunicazione multilivello=ambiguità fonologica, sintattica, di portata, di punteggiatura).

Induzioni semplici (Ricalco e guida)

Ricalco e guida verbale
L’ipnotista è riuscito a effettuare il ricalco verbale del cliente quando quest’ultimo accoglie le verbalizzazioni che ascolta come una descrizione precisa della propria esperienza.

In altre parole, quando questi ha accettato la descrizione fattagli dall’ipnotista come un preciso resoconto della propria esperienza in corso, la linea di demarcazione tra la descrizione a opera dell’ipnotista dell’effettivo comportamento del cliente e quella che sarà la sua prossima esperienza diventa indistinta.

Tipicamente Erickson formulerà una serie di asserzioni, che il cliente potrà subito verificare, e le vincolerà a un’asserzione che descriverà il comportamento che egli desidera provocare nel cliente. La forza di questi vincoli potrà cambiare.

Occorre ricordare che l’ipnotista può riuscire a ricalcare l’esperienza interiore del cliente senza neppure sapere quale sia tramite descrizioni verbali che consentano al cliente di allucinare o di proiettare la sua esperienza in atto sulle descrizioni che l’ipnotista va facendo. L’ipnotista che impiega con abilità questa tecnica di ricalco fa ampio uso dei processi universali del modellamento umano: cancellazione, deformazione, generalizzazione.

Ciò lascia al cliente ampia possibilità di scelta di interpretazione, allucinazione o proiezione. Con questo artifizio il cliente viene impegnato più attivamente nel procedimento di induzione di trance o nel comportamento in trance profonda.

L’accorta cancellazione di parti della rappresentazione linguistica completa – la struttura profonda – spinge il cliente ad attivare altre strutture profonde per recuperare il significato completo. Ciò dà luogo a un processo in cui il cliente origina e seleziona delle strutture profonde grazie alle quali sarà possibile che:

1. il cliente partecipi attivamente, impegnando completamente l’emisfero dominante

2. le verbalizzazioni dell’ipnotista ricalchino efficacemente l’esperienza del cliente

3. il cliente sia libero di impiegare le proprie risorse nel processo di recupero del significato completo

Tale tecniche funzionano perché la mente cosciente funziona per associazioni e l’uso dei termini di transizione rende il tutto logico (falso sillogismo).

Occorre perciò legare le informazioni sensorialmente basate a quelle non-sensorialmente basate (con legami finali di causa/effetto poiché la persona deve arrivare a credere che il non sensorialmente basato è conseguenza diretta del sensorialmente basato) nelle quali evocherò col condizionale, con un linguaggio abilmente vago e comprendo possibilmente tutta la gamma di risposte possibili i sintomi della trance (attenzione focalizzata all’interno). Alla fine le suggestioni si confondono col sensorialmente basato.

Si tratta di falsi sillogismi. Pensiamo che ciò che appare logico e segue la tipica argomentazione in cui, posto qualcosa come premessa, qualcos’altro ne deriva come necessaria e logica conclusione. A volte partendo da presupposti fondati si può giungere a conclusioni errate:

1. Gli esseri umani sono dei mammiferi, 2. i conigli sono mammiferi, 3. dunque gli esseri umani sono conigli.

In ogni caso malgrado l’apparente permissività il tono con cui dite le cose deve essere di certezza (paraverbale e anche cnv).

Sul piano del non verbale posso guidare la persona col corpo (dopo il ricalco vado in trance anche io)

quest’ultime tecniche si chiamano ricalco e guida non verbale:

Una prima forma di induzione e l’uniformazione della velocità delle vostre parole al ritmo respiratorio dell’altro (ricalco) per poi cominciare a rallentarle (guida). Un altro modo e il cambiamento di tono e funziona anche da ancora: tutte le volte che indurrete la trance cambiarete il vostro tono di voce.
È importante non partire subito con un tono di voce alterato ma cominciare a cambiarlo mentre l’altro comincia ad andare in trance così da creare un’ancora e così da effettuare un ricalco efficace perché poi quando altererete e rallenterete ancora di più il vostro tono di voce l’altro vi seguirà. È proprio ciò che Bandler definisce come l’istaurazione di un circuito di retroazione: "Mi sono trasformato in un complesso apparecchio per il biofeedback a suo beneficio. Ho osservato i cambiamenti nella colorazione della pelle, e mentre la colorazione della pelle cambiava, io molto lentamente ho cominciato a cambiare il mio tono di voce, da uno molto normale a uno molto diverso. Inizialmente ho cambiato tono di voce alla cadenza e al ritmo con cui cambiava lei. Poi, cambiando voce sempre più nella stessa direzione, l’ho potuta condurre sempre più a fondo in uno stato alterato." (Richard Bandler, John Grinder, Ipnosi e trasformazione, Astrolabio, 1983 Roma, p. 120)

Il cambiamento di tono su alcune parole chiave è chiamata sottolineatura analogica.
Nella sottolineatura analogica non c'è la peak experience come nell'ancoraggio ma la sottolineatura analogica (paraverbale, non verbale) ripetuta molte volte diventa l'equivalente di un'ancora.
Per esempio muovo la mano in un certo modo quando evoco un particolare stato: di ipnosi, potere o motivazione. Poi dopo molte volte quando chiedo di fare una cosa posso usare la stessa sottolineatura analogica per comunicare direttamente all'inconscio ciò che deve fare. Posso dire: "E ora, un'altra parte di te sa già cosa fare..." e sottolineo.

Spiega Bandler: "Potrei per esempio parlarvi di persone che sono veramente capaci di rilassarsi, di persone che possono permettersi di essere a proprio agio nella situazione in cui si trovano. Oppure potrei raccontarvi una storia su un mio amico che sa apprendere facilmente come andare in trance profonda. [...] Queste cose costituiscono dei messaggi distinti all'interno del messaggio manifesto, e il vostro inconscio li identificherà e vi reagirà in modo appropriato.
A questo punto, per molti di voi io ho associato un certo tono di voce e un certo gesto alle parole rilassamento e trance. Ora non devo far altro che usare sempre più spesso quel tono di voce, e il vostro inconscio saprà cosa fare. Quel tono di voce trasmette il messaggio in modo molto più efficace che se vi dicessi di andare in trance, perché aggira la vostra mente conscia. [...] Un termine come 'rilassamento' è di per sé un'ancora [...] Per capire cosa intendo dire [...] voi dovete accedere alla vostra personale esperienza [...] Voi disponete di un frammento d'esperienza che vi permette di capire la parola stessa. E nel momento stesso in cui vi sentite a vostro agio, io associo questa esperienza a un dato tono di voce. Adesso il mio tono di voce diventa un'ancora per quella risposta."(Ipnosi e trasformazione, pp. 70-71)

In altre parole la sottolineatura analogica diventa uno strumento del mestiere dell'ipnostista da potersi usare in qualsiasi tipo di induzione egli voglia usare, è ottima per esempio per l'evocazione di stati di trance naturali mentre all'interno della trance la si può usare per marcare certe parole per l'inconscio mentre altre sono dirette al conscio nella doppia dissociazione, oppure per indurre la levitazione del braccio la parola elevare può essere nascosta più volte in un racconto e viene diretta verso la mano, è ottima anche nelle frasi che contengono ambiguità: "L'ipnosi è una cosa che può elevare lo spirito e molto altro ancora, ma occorre che venga messa in mano a coloro che sono di fronte a molte possibilità anche se a volte mentono"

Una forma più completa è che andiate voi stessi in trance:

"Posso ricalcare la sua dilatazione delle pupille dilatando le mie e poi, quando lo guardo, cominciare a sfuocare lo sguardo sempre di più, via via che mi segue. L osguardo sfuocato è un buon indicatore di stato di trance, perché è associato a un’elaborazione interna, mentre mettere a fuoco significa rivolgersi al mondo esterno.

Posso uniformarmi al suo battito delle palpebre e pìoi gradualmente sbattere le mie più spesso e più lentamente, sino a quando non ottengo che chiuda gli occhi. Posso rispecchiare il suo tono muscolare e poi lentamente rilassare i miei muscoli, per aiutarlo a rilassarsi. Quando ricalcate e guidate in modo non verbale, non c’è alcun bisogno di parlare. Non dovete far altro che rispecchiare per ottenere rapport, e poi lentamente mettervi in uno stato alterato di coscienza, assicurandovi che l’altra persona vi stia seguendo." (Richard Bandler, John Grinder, Ipnosi e trasformazione, Astrolabio, 1983 Roma, p. 51)

Più raffinato è il ricalco anticipato (conosco cosa fa la persona quando comincia ad andare in trance) e la rcialco anticipatamente in modo che questo funzioni come un ancoraggio.

Si tratta sempre di una guida indiretta e quindi non assume il tono autoritario di un comando: "Mi chiedo se tu possa sentire il piacevole contatto delle ciglia con la tua cute". Per sentirlo può solo chiudere gli occhi. Potete accompagnare il vostro verbale con il non verbale chiudendo voi stessi gli occhi o accompagnando la parola con un gesto della mano.

Nel’induzione 5-4-3-2-1 posso partire dal sistema rappresentazionale dominante che sta usando la persona in quel preciso momento per poi sovrapporre gli altri (questa è la tecnica dei sistemi rappresentazionali sovrapponentesi che in parte è simile alla tecnica di autoipnosi della moglie di Erickson: prima 3 affermazioni visive poi 3 auditive poi 3 cinestesiche per poi scalare a due a uno).

Se ascoltiamo i termini usati dal cliente ci rendiamo conto di cosa è cosciente di quale/i canale/i sta utilizzando a livello conscio per elaborare le informazioni e per entrare in contatto con la realtà. Quello è il suo stato di coscienza "normale" in quel momento: "se sapete cosa significa per una persona essere in uno stato normale, in termini di sistemi rappresentazionali, avrete anche un’eccellente indicazione di quale sarebbe per lei uno stato alterato: qualsiasi altra cosa." (Richard Bandler, John Grinder, Ipnosi e trasformazione, Astrolabio, 1983 Roma, p. 52)

Per far passare la persona dallo stato alterato a quello ordinario la tecnica è sempre quella del ricalco e guida: ricalcare cioè i suoi sistemi rappresentazionali per poi guidarla attraverso la sovrapposizione ad altri sistemi che non sta utilizzandov e passare da VAKOG esterni a VAKOG interni.

Posso anche aiutarmi facendola riaccedere a uno stato precedente di trance:

1. La persona ha avuto già altre esperienze ipnotiche: posso chiederle di porsi nella stessa postura, sulla stessa sedia e ricordare come esattamente era (VAKOG completo). Per poter riaccedere alle informazioni necessarie deve porsi in uno stato di trance.

2. Posso far immaginare come sarebbe:

Come sarebbe se...; cosa accadrebbe... prova a immaginarti...

Potete immaginare tutte le componenti (VAKOG):

Che aspetto avresti se fossi in trance profonda? Creeresti delle immagini interne? Come ti sentiresti? Come sarebbe la tua respirazione? il tuo tono muscolare? Come sentiresti la mia voce? ti diresti qualche cosa?

3. Posso evocare stati di trance naturali (riaccesso a uno stato naturale di trance).

Quest'ultima è una tecnica particolarmente importante che può essere efettuata in modo indiretto cioè tramite il racconto e la metafora.
Nell'ipnosi Ericksoniana non ho bisogno di dire al cliente che cosa deve fare in modo diretto, non devo dire di cercare di rilassare parti del suo corpo o immaginare di sprofondare nella sedia o altro. L'ipnosi Ericksoniana parte dall'assunto che è facile entrare in trance, che nella vita di ogni giorno abbiamo degli stati di trance naturale. Quando volete creare un certo fenomeno ipnotico potete attingere a contesti della vita quotidiana nel quale quel fenomeno è una risposta naturale, non c'è nulla di imposto. Per esempio, la dissociazione può essere indotta raccontando del riflesso del proprio viso sul finestrino del treno mentre la campagna passava davanti a voi ed eravate presi dalle vostre fantasticherie. Se vogliamo alleviare il dolore dobbiamo solo pensare a contesti in cui non provereste dolore fisico.
Le domande che ci si dovrebbe sempre porre quando vogliamo indurre una trance sono:
1. Che cosa voglio?
2. In quali contesti ciò avverrebbe naturalmente? Quella sarebbe la reazione appropriata?

L'alleviamento del dolore si crea quando la nostra attenzione è focalizzata altrove. Se la nostra attenzione conscia è completamente saturata (si superano i 7 + o - 2 pezzi di informazione) allora non sentiamo più dolore. È famose il racconto che fece Milton a una signora che stava morendo di cancro gli disse: "Che cosa farebbe se proprio adesso quella porta si dovesse spalancare e lei guardando dovesse vedere una grande e enorme tigre affamata che si lecca i baffi e guarda solo lei, quanto dolore pensa che sentirebbe?" (in effetti il racconto era in un certo modo isomorfo alla situazione attule della paziente che stava per morire).

Per abbassare la soglia del dolore si possono evocare ogni sorta di stati in cui questo è possibile, l'importante è far immaginare o ricordare cose a dispossizione nella mappa del cliente, così possiamo star certi che avra provato la sensazione di immergere la mn nell'acqua gelata o nel ghiaccio, la sensazione dell'anestesia del dentista (che poi potrà essere spostata in altre parti del corpo), l'eseprienza di avere la mente altrove, di essere cioè dissociato dal corpo tanto da non sentire certi dolori o da non accorgersi di essersi fatto male...

Ci sono moltri altri fenomeni che possono essere evocati per mezzo di racconti. L'amnesia può essere evocata raccontando di nomi sulla punta della lingua che non riescono a essere ricordati, di una lavagna che viene cancellata.
Può essere evocata anche con una interruzione di schema oppure con una dissociazione sui sistemi rappresentazionali:
"Per esempio, se la persona è molto specializzata sul canale visivo, potrei praticare una induzione di sovrapposizione e portarlo a uno stato di coscienza in cui predomina il canale cenestesico. quando ritorna al suo stato normale di coscienza, automaticamente avrà amensia per l'esperienza di trance. Non avrà alcun modo di avere accesso all'informazione, perché la sua coscienza è di tipo visivo, e lo stato alterato di esperienza era cenestesico. 'Lui', la sua parte visiva non ne sà niente. Ogni volta che alterate radicalmente lo stato di coscienza di una persona, e poi improvvisamente lo riportate al suo normale stato, senza creare un ponte tra questi due stati, lei tenderà ad avere amnesia per ciò che è avvenuto quando la sua coscienza era alterata. Nello stato normale, non ha modo di accedere a quella informazione; essa è collegata a un altro stato di coscienza. Nelle forme blande di questo fenomeno, sono state fatte delle ricerche sull'apprendimento. È stato scoperto che se si memorizza una data informazione mentre si ascolta la musica, più tardi si sarà molto più propensi a ricordarla se si ascolterà nuovamente della musica. Sarete molto più propensi a ricordare le cose che avete imparato quando avete bevuto del caffè, o avete alterato in qualche modo la vostra coscienza, se riberrete del caffè o altererete la vostra coscienza allo stesso modo. " (Ipnosi e trasformazione, p. 206)

Questi sono esempi dove l'amnesia viene prodotta in modo naturale e dove non c'è alcun ordine diretto a riguardo. Ciò è possibile atraverso la misdirection o dirizione dell'attenzione sul canale sbagliato rispetto a quello in cui l'informazione è immagazzinata. Per esempio, dirigendo l'attenzione dell'interlocutore in alto sulla vostra mano (accesso visivo) e chiedendo che cosa è stato appena detto, se continuate a portare l'attenzione della persona in alto questa avrà difficoltà a recuperare le informazioni.

L'ipermnesia invece può essere prodotta con racconti di un provviso rendersi conto di qualche novità per la strada o del ricordo di qualcosa che non si riusciva a ricordare. La regressione d'età la si può evocare tramite racconti di giochi, di come si è imparato a camminare a leggere e a scrivere, le fiabe, oppure un odore, quello della vostra camere dell'infanzia o del vostro gioco preferito, o l'odore del profumo della nonna o della camera dei genitori...

La distorsione temporale è facilmente realizzabile con racconti rigurdanti la guida in automobile: di come a volte il tempo sempbra passare in un baleno e vi ritrovate già nel luogo di destinazione o scoprite che sono passate già due ora quando pensavate che fossero passati solo 20 minuti, altre volte invece il viaggio non sembra finire più, guardate l'orologio e scoprite che è passata solo mezzora e questa mezzora vi sembrava un'eternità.
L'approccio naturalistico insegna che la resistenza non esiste perché il cliente vuole cooperare solo se gli viene fornito lo stimolo giusto allora vi ringrazierà per questo con la fenomenologia adeguata perché troverà che le sue esigenze sono state accolte ed esaudite.

 

Induzioni complesse (sovraccarico e blocco dell’emisfero dominante, guida della mente inconscia)

1. Induzione fulcro

2. Interruzione dello schema

3. Sovraccarico

3. Potere personale

4. Cumulazione di realtà

5. Metafore

6. Sottolineatura analogica

7. Doppi legami

8. Disseminazione

9. Identificazione in trance profonda

Induzione fulcro (si può considerare una particolare forma di interruzione di schema che fa uso del corpo del cliente):

Si fa fulcro su una componente fisica della persona come modalità per indurre uno stato di coscienza alterato.

Stretta di mano alla Milton Erickson

1. Ricalco

2. Stretta di mano prolungata con distrazione dell’attenzione

3. Mentre stringi la mano dai la sensazione di lasciarla per poi riprenderla lievemente più volte con le dita e col mignolo la trattieni. Alla fini la lasci piano piano in modo impercettibile lasciando anche la tua sospesa.

In questo caso si è fatto affidamento sull'ambiguità cenestesica (la persona non riesce più a capire il preciso momento in quel gli lasciate la mano)

"Nel momento in cui Erickson comincia a rilasciare la mano in quel modo delicato, incerto, il soggetto guarda spontaneamente il viso e gli occhi di Erickson per avere una risposta alla domanda che sta sorgendo in lui: che cosa sta succedendo? A questo punto Erickson aumenta la confusione focalizzando lo sguardo su un punto alle spalle del soggetto. Alla vana ricerca di un contatto di sguardi, il soggetto ha la particolare sensazione di non essere visto, di essere 'attraversato dallo sguardo', e le domande si moltiplicano, mentre la confusione riguardo alla situazione aumenta. A questo punto Erickson accresce ulteriormente questa confusione borbottando qualcosa d'incoerente [...] In quel preciso momento il soggetto è sospeso in una totale, concentrata e indagatrice attenzione, Erickson impartisce una suggestione chiara, concisa e chiarificatrice, che sarà afferrata dal soggetto come mezzo per porre fine allo scomodo stato d'incertezza." (L'esperienza dell'ipnosi, pp. 75-76)

L'induzione fulcro si può intedendere anche come un incorporazione di fenomeni naturali che vengono in seguito attribuiti alla potenza dell'ipnotista. Il concetto è comunque quello del pacing and leading (ricalco e guida). Per esempio anche l'induzione di chiusura degli occhi tramite la fissazione di un punto è basata sul ricalco e guida ma è anche una induzione fulcro perchè fa leva su una componente fisica (la stanchezza degli occhi, la pesantezza delle palpebre, la sfocalizzazione dello sguardo e altri fenomenicome l'alterazione della percezione)

Interruzione di schema
Si rompe uno schema abituale che si usa normalmente in una comunicazione in modo da creare confusione, focalizzare l’attenzione e avviare perciò uno stato di trance:
"Se riuscite a identificare un qualsiasi schema comportamentale rigido di un essere umano non dovete far altro che dare il via a quello schema e poi interromperlo." (Ipnosi e trasformazione, p. 83) Poiché uno schema è un TOTE inconscio è come una attività unica, la persona non presta attenzione alle varie fasi: "Nel momento in cui io allungo il braccio per stringerle la mano, lei allungherà il suo. A quel punto, io opero un’interruzione, afferando con la sinistra il suo polso e sollevandole leggermente la mano. Lei si troverà per un istante senza un programma, poiché non esiste nessun passo successivo da compiere. [...] Nessuno è mai passato dal punto di mezzo di una stretta di mano a nessuna altra cosa. A quel punto vi trovate con un fulcro. Non dovete fare altro che fornire le istruzioni adeguate, che tipicamente saranno seguite. In questo caso, le istruzioni potrebbero essere: "Lascia che il tuo braccio scenda, ma solo alla stessa velocità con cui i tuoi occhi cominciano a chiudersi mentre tu entri in uno stato più profondo di quanto tu pensassi..." (p. 83) In altre parole fornite alla persona il programma da seguire, poiché al momento, in quel’attimo è sprovvista di piani di comportamento.

Si può anche procedere con una amnesia di quanto è avvenuto con frasi del tipo:
"E lascia che la tua mano scenda sino a toccare la mia, e a quel punto l’afferrerai e me la stringerai come se non fosse avvenuto nulla d’insolito". A quel puinto stringete la mano e dite "Molto lieto!" parlando subito di qualcos’altro o focalizzando l’attenzione "Scusi il suo nome?".

Si può anche utilizzare qualsiasi gesto normale, un qualsiasi schema socialmente accettato per poi esasperarlo continuando però a parlare come se niente fosse e senza attirare l’attenzione sul gesto (rimango serio e congruo).

 

Sovraccarico
Posso dire cose opposte una in seguito all’altra, oppure dire una cosa sul piano verbale e una completamente opposta sul piano non verbale (passa la suggestione non verbale), posso parlare velocemente con un linguaggio confuso o difficile, posso dare molte informazioni su più canali sensoriali, toccare la persona distogliere l’attenzione, etc.. (la usano gli zingari per rubare - vedi anche prestigiatori=misdirecting)

Cumulazione di realtà (è una forma di sovraccarico)
Cumulo realtà differenti aprendo storie (vedi metafora windows) una dopo l’altra senza chiuderle.

Sottolineatura analogica
Nella sottolineatura analogica non c’è la peak experience come nell’ancoraggio ma la sottolineatura analogica (paraverbale, non verbale) ripetuta molte volte diventa l’equivalente di un’ancora.

Per esempio muovo la mano in un certo modo quando evoco un particolare stato: di ipnosi, potere o motivazione. Poi dopo molte volte quando chiedo di fare una cosa posso usare la stessa sottolineatura analogica per comunicare direttamente all’inconscio ciò che deve fare. Posso dire: "E ora, un’altra parte di te sa già cosa fare..."

Doppio legame
Per esempio metto la persona in una posizione scomoda (uso tecniche simili all’ipnosi dinamica) chiedendo per esempio di continuare a fissare il centro della sua mano (dopo la tecnica di induzione fulcro) posta in alto mentre il busto lo reclino all’indietro per poi dire con tono di sfida: "Ora prova a rimanere in questa posizione se ci riesci; se dovessi avvertire il bisogno di muoverti e di far calare il braccio ciò vuol dire che ti stai rilassando per entrare in uno stato di trance.

Tecniche strategiche
"Più di una volta mi è successo di far prendere la sedia a un paziente, fargliela spostare in un altro punto della stanza, e immediatamente cominciava a parlare dei suoi problemi e a darmi le informazioni che aveva bisogno di darmi. In realtà lasciava tutte le sue resistenze nell’orientamento spaziale che aveva quando era seduto su questa sedia. [...] La sedia nella vecchia posizione rappresenta i vecchi schemi di pensiero e di comportamento del paziente. Lo spostare la sedia in una nuova posizione rappresenta la disponibilità del paziente a guardare se stesso in modo nuovo" (pp. 17-18 L’esperienza dell’ipnosi)

Altro esempio:

"Quel dottore col quale per due ore feci tutto quello che potevo per metterlo in trance aveva certamente un bel po’ di resistenza inconscia. E poi, quando lo portai nell’altra stanza per presentarlo alla signora Erickson, le sue resistenze erano state cumulate, e lasciate lì nello studio. (p. 26)

Tecnica diversa:

"Molto spesso faccio mettere i miei pazienti in trance profonda da qualcun altro; specialmente quei pazienti che sono del tutto resistenti, e non si permetterebbero mai che sia il medico a farlo. Di solito cerco di far sì che oppongano tutta la resistenza possibile a me, in modo da poter catalizzare tutta la loro resistenza, e non lasciarne nessuna verso la persona che si accinge a metterli in trance." (p. 25)

Identificazione i n trance profonda
Identificazione in trance profonda Bandler paragona l'identificazione in trance profonda con le possessioni vodoo. In effetti l'identificazione in trance profonda è un fenomeno ipnotico che consente a un individuo di acquisire l'identità di qualcun'altro sino ad acquisire inconsciamente alcune delle sue capacità. Questa tecnica è stata usata da Bandler e Grinder quando hanno voluto modellare Milton Erickson.
Bandler spiega che per ottenere una vera e propria identificazione profonda occorre per prima cosa eliminare l'indentità della persona, creare cioè una sorta di amensia riguardo a ciò che è tramite per esempio una regressione d'età totale per poi acquisire la personalità della persona che si vuole modellare. Una tecnica efficace per ottenere tutto ciòè quella di imamginare di avere davanti a sé il libro del tempo nel quale ci sono le fotografie di tutta una vita e ad ogni pagina si è totalmente a quella età. Sfogliando le pagine a ritroso si torna sempre più indietro e avrai l'età che avevi allora, sapendo solo le cose che sapevi allora e niente più. Quando è il soggetto è arrivato all'età infantile si può dire: "E ora sei curioso di andare in soffitta perché sai che ci sono abiti con cui potersi travestire per cambiare di identità e quando comincia a indossare quegil abiti ti dimentichi di tutto, di essere bambino e comincia a diventare quella eprsona che non conosci ma che il tuo inconscio sa chi è e puoi assumere il tono di voce di quella persona, le reazioni e i movimenti di quella persona e il comportamento e per i prossimi minuti che sei lì prenditi tutto il tempo necessario per crearti inconsciamente una personalità basata unicamente su ciò che conosci di quel particolare essere umano e fra dieci minuti i tuoi occhi si spalancheranno spontaneamente e sarei completamente quel particolare essere umano." (Ipnosi e trasformazione, pp. 198-199)

 

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